Maggio 2018 – 17° Seminario di studio pratico e teorico del karate do.
Del
M° Giuseppe Perlati
Il 25-26-27 maggio 2018 si è tenuto a Busana (Appennino Reggiano), presso l’albergo “Il castagno” immerso in un castagneto secolare, il 17° seminario di studio pratico e teorico del karate-do, organizzato dal Musokan Yudanshakai di Bologna, coadiuvato da un team di altri Maestri che sono alternati tra ore di pratica di karate e incontri didattico-esperienziali, tra Shodo, filosofia del Budo e Shiatsu, per agevolare la consapevolezza dell’Armonia mente-corpo e del Ki (energia vitale).
Il filo conduttore del seminario è stato: “Cosa si deve intendere per autodifesa nel 2000, ampliando il concetto da individuale a collettivo e da collettivo a universale?”
Per noi del Musokan Yudanshakai la mission deve essere questa. Qualcuno vuole fare il percorso con noi?
M° Giuseppe Perlati
È un progetto ambizioso, ma indispensabile.
Occorre che i praticanti di karate-do, attraverso la tecnica, capiscano che oggi l’autodifesa deve comprendere la salvezza del Pianeta nel quale viviamo e che non basta parlare di “automiglioramento”, di “sincerità”, di “rettitudine” di “autocontrollo” e, soprattutto, di “rispetto universale” se non viene messo in pratica con piccoli gesti e scelte quotidiane, e se non viene diffuso tra i giovani praticanti. Per noi del Musokan Yudanshakai la mission deve essere questa. Qualcuno vuole fare il percorso con noi?
Karate-do nell’armonia del KI tra uomo e natura
Del M° Roberto Simoni
Durante l’esperienza di Shiatsu si è tenuto
come tema il concetto di “Wa Ki Ai Ai” ovvero “vivere tutti insieme uniti in armonia e pace per il benessere comune”, tenendo sempre presente che il ki non si limita al corpo, ma si irradia attorno a noi in ogni azione e situazione. Come un’onda si diffonde portando ovunque un messaggio di pace che caratterizza lo spirito del karate-do. Questo si è manifestato anche in chiusura di stage, nel momento di mokuso appena dopo il dojo kun, quando, dalle fronde dei castagni, vari uccellini uniti in coro hanno cantato per noi la melodia della natura, per suggellare in un istante il sottile legame di serena armonia nel nostro cuore felicemente affaticato.
…il ki non si limita al corpo , ma si irradia attorno a noi in ogni azione e situazione.
M° Roberto Simoni
Mai saluto fu più appropriato a questa intensa e appagante esperienza, punto di continuità e partenza di un meraviglioso percorso evolutivo col nostro pianeta.
Domo Arigato Gozai mashita! OSS!
依正不二
Esho funi – Nessun dualismo tra l’uomo e l’ambiente.
Del M° Riccardo Pesce
La scritta che vediamo in foto, appena tracciata dal M° Pesce, può rappresentare degnamente il “pensiero guida” voluto dal M° Perlati nel consueto appuntamento annuale di Busana. Più precisamente, l’individuare nella nostra epoca, nella nostra società, che sta vivendo in pace da diversi decenni, il punto più debole, quello che più di tutti ha bisogno di essere protetto: l’ambiente del nostro pianeta, la Natura. È ormai chiaro che l’ambiente è in grande sofferenza e che, se non facciamo nulla in controtendenza, porterà il pianeta a morire e quindi, con lui, a far morire l’uomo.
Questi ideogrammi (ESHO FUNI) li ho trovati esposti nel tempio di Eijuin (Otaku-Tokyo) e sintetizzano un motto zen cinese più esteso:
Questi ideogrammi (ESHO FUNI) li ho trovati esposti nel tempio di Eijuin (Otaku-Tokyo)
M° Riccardo Pesce
EHO SHOHO FUNI – 依報正報不二
La prima coppia di caratteri indica l’ambiente naturale.
La seconda colui che ci abita.
La terza coppia, indica la negazione del dualismo. Un essere che vive in un luogo deve essere un tutt’uno (non 2) con questo.